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Dory's Travel Nest: Reportage Irlanda

Scopri in questa sezione i reportage del mio diario, scritti alla luce di una candela, durante i miei viaggi. Da un treno, un sedile d'aereo, o da un angusta stanza d'albergo racconto il mondo dopo averlo osservato.
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L'anima di James Joyce respira a Dublino

"I want to give a picture of Dublin so complete that if the city one day suddenly disappeared from the earth it could be reconstructed out of my book".
James Joyce, maestro della letteratura 900esca non solo parlò di Dublino, ma la ricostruì. Descrisse questa amatissima città in ogni suo angolo, fornendo dettagli minuziosi delle sue forme e colori, tanto che leggendo 'Gente di Dublino' abbiamo la sensazione di conoscerla, prima ancora di approdarvici.  Non tutto è rimasto come lui l'ha lasciato. Alcuni luoghi che egli frequentò non esistono più: è scomparso il glorioso bordello di Bella Cohen che il protagonista e l’amico Stephen Dedalus frequentavano nelle pagine del capolavoro, non esistono più tipici pubs come il Barney Kiernan, dove si svolgevano banchetti pantagruelici, detti “ciplopici”, e il Burke’s, dove Bloom e Dedalus si ubriacavano prima di recarsi al bordello della Signora Cohen. Ripercorrere questa città attraverso gli occhi di chi l'ha vissute, imbevendone i propri romanzi, può essere un'ottima idea di splorazione. 
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Se vivi ad Howth lascia aperta la porta...


Ciò che meno si sa è una leggenda pirata che aleggia sopra le vette rocciose di questo luogo. Non è stata una guida a raccontarcela ma l'abbiamo scoperta dopo aver notato un curioso dettaglio: le porte delle case erano tutte aperte. Dopo le prime ville incontrate lungo il percorso non avevamo dubbi, ci doveva essere un motivo. Leggendo l'abbiamo scoperto. Inizia così la storia.

La leggendaria piratessa irlandese Grace O'Malley si sarebbe recata nel 1576 ad Howth. Cercando di bussare alla porta dell'Howth Castle non ricevette alcun lascia passare. Sentendosi rifiutata e umiliata proferì una minacciosa profezia e rapì l'erede al trono, il giovane nipote del re. I Lord di Howth avrebbero dovuto da quel giorno lasciare tutte le porte d'ingresso aperte per consentire il suo arrivo, ogni volta che avrebbe voluto. Solo così il principe tornò a casa e l'isola di Howth non chiuse più le sue grandi porte d'ingresso a nessuno dei suoi futuri visitatori. La storia di questa promessa è ancora sentita dagli abitanti dell'isola che difatti non chiudono mai i loro cancelli.
Dal mio diario

Ad Howth ti racconto...

Howth - 10 agosto 2024
Oggi è la notte di S. Lorenzo. Qui a Dublino è nuvoloso ma niente mi sembra ostile in questo luogo, neppure le sue nuvole. Abbiamo preso questa mattina la Dart, il treno in superficie, da Dublino verso la penisola di Howth. E così ci siamo imbattute in brughiere, sentieri residenziali e poi nei percorsi montuosi della penisola. Un paesaggio sconfinato, infinito, da togliere il fiato. Chi ama le storie sui pirati trova ad Howth tutti i loro scenari. Dal porto ristretto e tranquillo al mare aperto e selvaggio. I pirati si affacciano all'immaginazione.
Vorrei poter volare,
bere in un sorso quel mare senza fine.
Vorrei restare sotto il faro di Howth
e vedere le vele delle barche scomparire
all'orizzonte.
I gabbiani strillano e l'odore di alghe ti diventa familiare.
Vorrei solo fagocitare
la sesazione che luoghi come questi ti danno.
La sensazione di non morire mai.

Yeats e la sua infanzia ad Howth

Se non sei attento potresti non notarla subito. Una casa bianca, che si scorge dalla strada solo per la sua facciata posteriore. Il classico tetto inglese e una porticina blu scarlatto. Aguzzi la vista e la targa te lo comunica: è proprio questo il dolce nido del poeta William Butler Yeats. Ebbene sì, perchè la penisola di Yeats con il suo vento di mare, la vita tranquilla e i paesaggi sconfinati sulle rocce oceaniche non ha stregato numerosi artisti, tanto da spingere qualcuno a viverci. Howth fu la dimora di William Butler Yeats negli anni 1880-1883, dove visse nella casa chiamata Balscadden House, che ora è segnata da quella targa commemorativa rotonda. Yeats, uno dei più grandi poeti irlandesi, risiedette in questa casa durante i suoi anni giovanili, e qui scrisse le sue prime opere. Interessante a tal proposito l'Archivio Yeats, ospitato dalla National Gallery of Irland, a Dublino, che ne conserva tanti preziosi cimeli di famiglia. Consigliamo di visitare l'Archivio in cui si ritrovano importanti opere e documenti del poeta e artista Jack B. Yeats.

Dentro la Galleria Nazionale di Dublino

Si tratta di una galleria contenente più di 15 mila opere. Attraversiamo i suoi magnifici corridoi passando per l'arte barocca, neoclassica e rinascimentale. Si tratta di un museo del tutto gratuito, nato nel 1854, e oggi diviso in 4 piani per 4 sezioni tematiche. Per raggiungerlo è semplicissimo: a soli 10 minuti a piedi dal Trinity College, St' Stephen Green e Grafton Street.

La collezione

Non solo arte irlandese! I più grandi maestri dell'arte britannica, occidentale e italiana. Seguiamo il corso della storia dal 14esimo secolo fino ad oggi, incontrando artisti del calibro di Caravaggio, Mantegna, Tiziano, Monet e Picasso. Dipinti, sculture, stampe, disegni, fotografie, materiale archivistico e bibliografico sono presenti, oltre a oggetti d’arte, argenti e mobili. La National Gallery è divisanelle seguenti sezioni: la Dargan, ovvero la Grande Galleria, la Milltown, la Beit e la Millennium, dove di solito si svolgono le mostre temporanee.

Curiosità

La National Gallery of Irland custodisce un'opera dalla storia suggestiva. 'La Cattura di Cristo' del maestro Caravaggio. L'opera infatti è stata scoperta solo in tempi recenti. Siamo nel 1990 quando viene scoperto il quadro, proprio da un curatore della Galleria irlandese, nel salone di una casa gesuita, a Dublino.

I tour più interessanti

Di tour tra le stanze della National Gallery ce ne sono davvero di tutti i tpi: tour gratuiti, tour a tema, come quelli sull'arte irlandese, tour sulle donne nell'arte, e persino seminari di yoga tra le opere della magnifica Galleria. Dai un'occhiata alla lista completadal sito ufficiale.
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